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Prestito Personale

30 Ottobre 2023 5:50 - Pubblicato da Lascia il tuo commento

Prestito Personale

Un prestito familiare è una forma di finanziamento, in cui un membro della famiglia concede una somma di denaro al proprio familiare. Si tratta di una forma di finanziamento conveniente poiché non comporta l’applicazione di tassi di interesse, né richiede la firma di un contratto formale o di una garanzia. Inoltre, non richiede l’intervento di una banca o di un’altra istituzione finanziaria. Questo tipo di prestito è solitamente concesso tra membri della stessa famiglia che si fidano l’un l’altro. Un prestito familiare può essere utilizzato per soddisfare vari bisogni finanziari, come l’acquisto di beni di consumo, il pagamento di tasse, l’estinzione di debiti, l’acquisto di un’auto o la ristrutturazione della casa. Inoltre, può anche essere un modo per aiutare un familiare in difficoltà economica.


Prestito alle Famiglie

12 Ottobre 2023 12:20 - Pubblicato da Lascia il tuo commento

Prestito per le Famiglie

Un prestito familiare è una forma di finanziamento, in cui un membro della famiglia concede una somma di denaro al proprio familiare. Si tratta di una forma di finanziamento conveniente poiché non comporta l’applicazione di tassi di interesse, né richiede la firma di un contratto formale o di una garanzia. Inoltre, non richiede l’intervento di una banca o di un’altra istituzione finanziaria. Questo tipo di prestito è solitamente concesso tra membri della stessa famiglia che si fidano l’un l’altro. Un prestito familiare può essere utilizzato per soddisfare vari bisogni finanziari, come l’acquisto di beni di consumo, il pagamento di tasse, l’estinzione di debiti, l’acquisto di un’auto o la ristrutturazione della casa. Inoltre, può anche essere un modo per aiutare un familiare in difficoltà economica.


Pensioni: come potrebbero cambiare dal 2024

7 Settembre 2023 10:25 - Pubblicato da Lascia il tuo commento

Pensioni: come potrebbero cambiare dal 2024

Il governo si è impegnato ad aumentare quelle più basse, si spinge per la soglia dei 700 euro. Ma resta il problema di come trovare le risorse.

Intanto l’Inps è già al lavoro sulle simulazioni per la possibile rivalutazione ridotta degli assegni, con i sindacati che promettono battaglia. Ecco le ipotesi in campo.

Le pensioni minime nel 2023 – Quest’anno le pensioni minime hanno visto aumenti diversi a seconda dell’età dei beneficiari. La legge di Bilancio approvata a dicembre 2022 ha portato un incremento dell’1,5% per tutti i pensionati under 75. L’assegno è quindi salito a 572,20 euro al mese. Per gli over 75 si è invece raggiunta la soglia dei 600 euro al mese, con un aumento del 6,4%. Sicuramente ha influito, e di molto, l’inflazione record: nel periodo 2022-2023 l’aumento obbligato per la rivalutazione dell’Inps è stato del 7,3%.

Le pensioni minime nel 2024 – La rivalutazione delle pensioni minime continuerà anche nel 2024. Si partirà dall’inflazione media dello scorso anno (che è stata pari all’8,1%) e si dovrà recuperare la differenza. In seguito, si calcolerà la rivalutazione per l’anno prossimo, che stando alle stime attuali potrebbe essere intorno al 5,5%. Come previsto dall’ultima legge di Bilancio, ci sarà un aumento anche del 2,7% per tutti senza distinzione di età. Per questo l’assegno minimo per il 2024 dovrebbe superare i 600 euro.

La reazione dei sindacati – L’intenzione del governo di rivedere e tagliare, per il secondo anno consecutivo, la rivalutazione all’inflazione delle pensioni ha allarmato i sindacati, che chiedono al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone di partecipare al tavolo tecnico del 5 settembre. I sindacati sono preoccupati dal fatto che si andrebbe a intervenire sul nuovo meccanismo di rivalutazione introdotto con l’ultima legge di Bilancio, che era già più penalizzante rispetto a quello ordinario. Insomma, un taglio sul taglio.

C’è tuttavia l’impegno del governo per aumentare le pensioni minime. “Chi più di un pensionato che guadagna 600 euro al mese sta risentendo dell’aumento dei prezzi degli ultimi anni? Poi se mi chiedete che tipo di sforzo possiamo fare, dico che i tempi per quantificare non sono ancora maturi”, spiega Durigon. E sulla soglia dei 700 euro, dice: “Non mi piace sparare cifre a caso. Ci sono tante variabili in gioco e dipende anche dalla platea. L’intervento può riguardare solo gli over 75 o tutti gli anziani che hanno una minima. I numeri cambiano”.